Where in the world are we?

Sunday, June 1, 2008

Leaves and fountains

Siamo arrivati ad Almaty passando per zone aride e desertiche. Certo giungere in una citta' che viene ricordata per i suoi viali circondati da alberi secolari non era quello che ci saremmo aspettati. Difficile parlare di architettura o di monumenti memorabili in una citta i cui edifici sono quasi interamente nascosti da alberi su ogni singola strada che abbiamo potuto vedere. In piu', ogni secondo isolato si trovano parchi e fontane suggestive. Sebbene sia una citta' piuttosto calda, l'ombra e la brezza la rendono molto piacevole.

C'e' molta vita, e molti negozi, bar, ristoranti punteggiano le vie centrali. Anche se non sembra, una macchina ogni due e' un taxi. Per andare a prendere I biglietti per il treno successivo ci siamo trovati a doverne prendere uno. Non si vedevano taxi sulle strade ma ho provato lo stesso a sbracciare un po' su un angolo e nel giro di 10 secondi stavamo gia' contrattando Il prezzo con un simpatico tassista non registrato.

Almaty e' un ottimo posto per provare il cibo kazako. Al bazaar o nei ristoranti o nei piccoli stand che si trovano lungo le strade, la scelta e' ampia e deliziosa. I samsa, lontani parenti dei samoosa indiani, sono delle paste sfoglie ripiene di carne. I shaslik sono probabilmente il piatto piu comune: sono degli spiedini, spesso di montone, cotti su forni a legna. Poi c'e' il plov, un risotto locale fatto con carne e verdure, e una serie di focacce deliziose. Frutta esiccata, noci, e latte di cavalla fermentato si aggiungono alla gamma dei cibi che si possono trovare per le strade.


We got to Almaty passing through arid deserts. Arriving to a city that distinguishes itself for its tree-lined avenues was not what we had expected. It's hard to talk about the architecture or about monuments in a city where every building is hidden behind huge trees in each and every street we could see. Plus, each second block we could find beautiful parks and fountains. Despite the heat, shade and breeze made the days very pleasant.

There is a lot of life, and lots of shops, bars and restaurants line the streets. Moving around the city is pretty easy, even if it does not look like, every second car is a taxi. Once we needed to get one but we could not find it. I decided to wave my hand at a corner anyways and in less than 10 seconds we were negociating the price with a funny unregistered driver.

Almaty is a great place to sample kazakh food. In the bazaars, in the restaurants or on the street, the choice is wide and delicious. Samsas, distant relatives of indian samoosas, are pastries stuffed with meat. Shaslik are a favourite: mutton kebabs cooked on a wood fired barbeque. A very common dish is plov, a local rice cooked with meat and vegetables in huge woks. Kazakh bread reminds me of the focaccias you can buy in italian pizzarias. Dried fruits, nuts and fermented mare's milk add to the range of food we found on the streets.

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